| Allora XD io in primis sono una che appena può si cerca le versioni di latino giò tradotte, quindi ho pensato, perchè non metterne alcune qui sul sito? possono essere utili un pò a tutti no? okay cominciamo XD
Iniziamo XD Gli sfaccendati a Zonzo per Roma (Seneca) Circumcidenda concursatio, qualis est magnae parti hominum domos et theatra et fora pererrantium: alienis se negotiis offerunt, semper aliquid agentibus similes. Horum si aliquem exeuntem e domo interrogaueris: "Quo tu? quid cogitas?" respondebit tibi: "Non mehercules scio, sed aliquos uidebo, aliquid agam." 3 Sine proposito uagantur, quaerentes negotia, nec quae destinauerunt agunt, sed in quae incucurrerunt. Inconsultus illis uanusque cursus est, qualis formicis per arbusta repentibus, quae in summum cacumen et inde in imum inanes aguntur. His plerique similem uitam agunt, quorum non immerito quis inquietam inertiam dixerit. 4 Quorundam quasi ad incendium currentium misereberis: usque eo impellunt obuios et se aliosque praecipitant, cum interim cucurrerunt aut salutaturi aliquem non resalutaturum aut funus ignoti hominis prosecuturi, aut ad iudicium saepe litigantis, aut ad sponsalia saepe nubentis, et lecticam assectati quibusdam locis etiam tulerunt. Dein, domum cum superuacua redeuntes lassitudine, iurant nescire se ipsos quare exierint, ubi fuerint, postero die erraturi per eadem illa uestigia.
Traduzione Il correre qua e la deve essere ridotto, quale è alla maggior parte degli uomini che corrono verso le case i teatri e le piazze. si offrono di occuparsi degli affari degli altri, sembra che abbiano sempre qualcosa da fare. Se tu avrai chiesto a qualcuno di loro che esce di casa <<dove vai? cosa pensi di fare?>> Lui ti risponderà <<per Ercole, non lo so, ma non me ne preoccupo, vedrò qualcuno, farò qualcosa>> Vagano senza nessun proposito, ricercano gli affari, né fanno le cose che hanno stabilito, ma le cose nelle quali si sono imbattuti. è insensata e vana la loro corsa, quale quella delle formiche che si arrampicano su per gli alberi, che vanno su fino alla cima e poi di nuovo giù in basso senza frutto: in modo simile a queste conducono la loro vita molte persone, per le quali non senza motivo qualcuno parlerebbe di inoperosità inquieta. Quasi ti dispiacerà di coloro che corrono come verso un invendio, fino al punto che urtano le persone che corrono, e fanno cadere loro stessi e gli altri. Quando talvolta corroro, o per salutare qualcuno che non ricambierà il saluto, o accompagnano il funerale di un uomo sconosciuto, o al processo di un uomo che litiga spesso o al matrimonio della moglie che si sposa spesso, edopo aver seguito la lettiga, in alcuni luoghi l'hanno persino portata; quindi, tornando a casa con la loro stanchezza inutile, giurano che non sanno loro stessi perché sono usciti, dove siano stati, già pronti il giorno dopo a girovagare su quegli stessi passi.
Agguato di Clodio a Milone (cicerone) Cum sciret Clodius - neque erat difficile cognitu - iter necessarium esse Miloni ad Lanuvium municipium1 ante diem tertium decimum Kalendas Februarias, Roma pridie profectus est ut ante suum fundum2 Miloni insidias collocaret. Hic, contra, cum in senatu fuisset illa die usque ad horam decima quoad senatus est dimissus, domum venit, calceos et vestimenta mutavit, paulisper, dum se uxor comparat, domi moratus est. Deinde paenulatus Lanuvium cum uxore et ancillarum puerorumque comitatu profectus est. Obviam ei in itinere venit Clodius expeditus, in equo, ante fundum suum, sub vesperum. Statim in Milonem complures cum telis impetum faciunt de loco superiore, raedarium occidunt, Milonem ipsum aggrediuntur,qui, cum de raeda desiluisset, strenuissime se defendit.
Traduzione Sapendo Clodio - poichè non era difficili da conoscere - che A milone fosse necessario un viaggio fino alla città di Lanuvio 13 giorni prima delle calende di febbraio. Partì da Roma il giorno prima, affinchè collocasse le trappole prima del suo territorio. Questo al contrario, essendo stato in senato quel giorno fino all'ora decima, finchè il senato non fu sciolto, venne a casa, cambiò i vestiti e le scarpe, ed aspettò per un pò in casa, mentre la donna si cambiava. Quindi, avvolto in un mantello, partì verso Lanuvio, con la moglie ed un gruppo di ancelle e fanciulli. Incontro a lui, nella strada venne Clodio, spedito in sella ad un cavallo, davanti al suo territorio, di sera. Subito molti fanno un attacco con le frecce a Milone da un luogo più alto, uccidono il cocchiere e assalgono lo stesso Milone, che essendo saltato giù dalla carrozza si difendeva molto valorosamente.
Achille nascosto nell'isola di Sciro Thetis Nereis,quia certe sciebat Achillem filium suum,si ad Troiam iisset(se fosse andato a T.r.o.i.a), ibi necatum iri commendavit eum in insulam Scyron ad regem Lycomedem. Rex Achillem inter suas virgines filias habitu feminei servabat,nomine mutato.Achivi autem resciverunt ibi adulescentem occultari et ad regem legatos miserunt eum repetentes.Rex autem negavit eum apud se esse,sed potestatem eis fecit ut in regia quaererent (=di cercarlo nella nella reggia).Sed Graeci eum invenire non poterant (=potevano).Tum callidus Ulixes in regio vestibulo munera feminea posuit,et in iis etiam clipeum et hastam,et subito tubicinem iussit canere armorumque crepitum et clamore facere.Achilles,putans iam hostes adventare,statim vestem muliebrem dilaniavit atque clipeum et hastam arripuit.Ex hoc cognitus est suamque operam Argivis promisit.
Traduzione Teti Nerea, sapendo che suo figlio Achille, che aveva avuto da Peleo, se fosse andato a Troia, in quel caso sarebbe morto, lo consegnò al re Licomede, nell'isola di Sciro. Quello lo nascondeva tra le figlie, con un abito femminile, il nome cambiato. Infatti le ragazze lo nominarono Firra, poichè aveva i capelli biondi, e biondo in greco si diceva Firro. Allora i greci, essendo venuti a sapere che lui era stato nascosto, mandarono dal re Licomede degli oratori, che chiedessero di mandarlo in aiuto ai Danai. Il re, avendo negato che quello era in sè, dimostrò la forza di lui, affinchè lo cercassero nel palazzo. Non potendo capire quale fosse delle ragazze, Ulisse collocò all'ingresso del palazzo un dono femminile, nel quale si trovavano uno scudo e una lancia, e subito dà il segnale del combattimento. Achille, distrusse le vesti delle donne e prese lo scudo e la lancia. Da ciò fu scoperto e promise i suoi servigi ai Greci e ai soldati Mirmidoni.
Lucrezia Sextus Tarquinius, dum Collatinus Ardeam obsidet, in domum eius venit, ubi benigne acceptus est. Cum post cenam in hospitale cubiculum deductus esset, postquam sopiti omnes videbantur, amore ardens, stricto gladio, ad dormientem Lucretiam venit sinistraque manu mulieris ore oppresso <<tace - inquit - Sextus Tarquinius sum, ferrum in manu teneo. Morieris, si emiseris voce>>. Cum pavida mulier mortem imminentem videret, tum Tarquinius coepit fateri amorem suum, orare, miscere precibus mina, versare muliebrem animum. Ubi obstinatam videbat et ne mortis quidem terrore inclinari, addit ad metum dedecus et ait se apud eam occisam servum iugulatum positurum esse ut in sordido adulterio necata diceretur. Quo terrore obstinatam pudicitiam vicit.
Traduzione Tarquinio Sesto, per tutto il tempo che Collatino assediava la città di Ardea, andò nella casa di lui dove venne trattato benignamente. Essendo stato condotto nella camera degli ospiti dopo cena, dopo che tutti apparivano addormentati, ardente d’amore, con la spada in pugno, andò da Lucrezia addormentata, e tappata la bocca della donna con la mano sinistra disse:<< Fai silenzio, sono Tarquinio Sesto, tengo in mano una spada. Se emetterai un grido morirai>> Vedendo la donna spaventata della morte imminente, in quel momento Tarquinio iniziò a confessarle il suo amore, a pregare ad unire le minacce alle preghiere e a sconvolgere l’animo femminile. Vedendo che la donna era ostinata e non era piegata neppure dal terrore della morte, aggiunse la minaccia di disonore alla paura, e disse cge egli avrebbe posto un servo sgozzato presso di lei uccisa, affinchè si dicesse che era stata uccisa durante uno sporco adulterio. Con quel terrore vinse l’ostinato pudore.
Inizio della guerra tra Cesare e Pompeo Caesar, paucos dies Romae moratus, cum cognovisset Pompeium in Apuliam fugisse et ex Brundisii portu paucis ante diebus Dyrrachium traiecisse, qui aptissimus portus in Epiro est, eum insequendi rationem ( il progetto ) impraesentiarum omisit et in Hispaniam imminenti vere proficisci constituit. Statuitigitur peditatum per Alpes ipse ducere, equitatum cum cibariis trium mensium classe traicere. quare municipiis omnibus imperat ut intra viginti dies naves conquirant deducendas ( da condurre ) Brundisium. Eodem temporemittit in Sardiniam insulam cum legione una Valerium legatum; in Siciliam, quam Cato cum Pompeianis obtinebat, Curionem, quem iubet exercitum inde in Africam traducere intra menses duos. Sardiniam iam sex menses obtinebat Marcus Cotta, qui, priusquam illuc Valerius perveniret, Carali, ex urbe Sardiniae opulentissima, a civibus eiectus est. Ille, perterritus quod omnes civitates consentire ( essere d'accordo ) sentiebat , ex insula Sardinia in Africam provinciam profugit.
Traduzione Cesare, fermatosi pochi giorni a Roma, avendo saputo che Pompeo era fuggito in puglia e si era trasferito pochi giorni prima dal porto di Brindisi a quello di Durazzo, e che è un porto fortissimo in Epiro. Per il momento abbandonò il progetto si inseguire quello e stabilì di partire per la spagna nella primavera prossima. Allora stabilì di condurre egli stesso la fanteria attraverso le alpi, di Trasferire la cavalleria con il cibo di tre mesi per l’esercito. Perciò ordina a tutte le città di raccogliere le navi da condurre a brindisi entro venti giorni. Nello stesso tempo manda il luogotenente Valerio nell’isola della Sardegna con una sola legione. In Sicilia, che Catone otteneva con i Pompeiani, manda curione al quale ordina di condurre l’esercito da lì all’africa entro due mesi. Marco Cotta, che prima che Valerio arrivasse li fu cacciato dai cittadini da Carale, città ricchssima, occupava la sardegna da sei mesi.
Per ora posto solo queste @___@ devo trovare il testo della versione su internet e poi scrivere di mio pugno la traduzione (non sempre quelle che si trovano su internet sono attendibili) corretta da un insegnante. Quindi abbiate pazienza eh XD
NON LASCIATE COMMENTI, SCRIVERE SOLO SE AVETE UNA VERSIONE DA AGGIUNGERE
Edited by » v i r g y - 1/2/2009, 19:29
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